giovedì 18 dicembre 2008

Regreso a Italia


















Regreso a Italia con dos cigarros y un sueño que,
algunas veces, me parece una pesadilla...


venerdì 14 novembre 2008

Silente pacifica rivolta! ... per ora!


Con acuni importanti distinguo... ragazzi ribellatevi alle leggi che limitano la libertà d'informazione.


Questa è censura e non ha altro nome!


Attenti!!!


PS: Passate parola mi raccomando!

venerdì 7 novembre 2008

Al posto delle salviettine umidificate




A tutti quelli a cui può interessare la cosa!
Un lato positivo di Caracas l’ho trovato in effetti. Un lato buono per tutti ma un po’ meno per me stesso.
Qui la fica te la danno talmente facile che nei ristoranti la servono al posto delle salviettine umidificate.
Insomma c’è una grande penuria di peni rispetto alle fighe messe a disposizione dal paese.
Voglio avvertire una persona in Italia che potrebbe preoccuparsi per questa dichiarazione:
NON NE HO APPROFITTATO MINIMAMENTE!!!

A tutti coloro che ne han voglia… provare per credere! Ve lo giuro…al posto della salviettine umidificate!



Hasta luego!
Un saluto dal Venezuela el paìs del futuro!

martedì 14 ottobre 2008

Vattimo Senatore!!!


In parlamento ne manca uno…ovvero mancano moltissimi parlamentari per ragioni personali (i soliti fannulloni)! Però uno ne manca per ragioni un po’ incomprensibili.
Infatti i senatori a vita che dovrebbero sedere al parlamento per nomina presidenziale dovrebbero essere 5. 5 nominati da ogni presidente, oppure 5 di nomina presidenziale (quindi 5 i tutto e non 5 per ogni presidente) a seconda delle interpretazioni della costituzione, ma il Napolitano crede nella prima versione, quindi secondo la stessa, ne può nominare solo uno. Infatti, con la nomina di Napolitano a capo dello stato, essendo stato lui stesso un senatore a vita, ne è venuto a mancare uno!
Ora spetterebbe a Giorgio (Nappi) il compito di sostituire se stesso fra gli stranni del parlamento. Ma Giorgio, da equilibrato presidente, non lo ha fatto nella scorsa legislatura per non esacerbare il clima politico di un paese in cui un senatore poteva decidere le sorti del governo.
Ma adesso… il Berluska sta tranquillo il quell’aula (il Senato). Quindi manca un senatore a vita di nomina presidenziale), e non se ne capisce la ragione!


Mandiamo tutti una lettera al Quirinale per chiedere Giorgio Vattino, illustre filosofo ed intellettuale, appena andato in pensione dall’Università di Torino, come quinto senatore a vita!

Vattimo for presidet!

PS: come alternativa proporrei anche Margherita Hack (che figa!).

domenica 12 ottobre 2008

Il precariato nella scuola...una tragedia dimenticata


Beata Ingoranza



Perché i media hanno sfondato i coglioni a tutti per l’Alitalia, per la quale si parlava di 5.000 esuberi al massimo, mentre per la scuola, dove vige un precariato ch’è peggio della schiavitù, non si parla mai?
Perché non è al centro dell’attenzione il taglio di 8 miliardi di euro, 150.000 posti di lavoro in meno, e una fila di precari a volte storici (sicuramente stoici) che farebbe paura al terzo mondo.
Ho visto famiglie accendere mutui che poi non hanno potuto pagare, non negli stati uniti, ma qui, da noi, nella civilissima Europa, in Italia, culla della cultura. Come si pretende che il paese cresca quando una famiglia può nascere solo dopo i quaranta anni, quando nessuno lavoratore può accendere un mutuo (e fra poco neanche un cero alla Madonna).
Beata ignoranza ma che si deve fare per attirare l’attenzione dei media e della gente? Come mai si parla solo dei tanga delle professoresse di matematica di Milano e mai dei morti di fame che fanno la fila davanti ai provveditorati, anche a cinquanta anni, per un posto da professore che fino all’anno prima gli spettava con tranquillità.
Io son dovuto andare a lavorare in Venezuela, senza mezzi termini, terzo mondo, ma molti miei colleghi han trovato posto nelle scuole private, con cui prenderanno i miei stessi punti (se sono fortunato) ma loro non son andati in Sudamerica, no! Loro avevano la raccomandazione del prete…evviva la chiesa.
Questo precariato costante va nettamente a loro vantaggio perché senza precari loro non avrebbero quel bacino naturale di morti di fame da cui attingere per poter completare l’organico delle loro scuole (tutte confessionali e tutte che violano gli articoli delle convenzioni europee che affermano che il lavoro non può essere assegnato seguendo una discriminante religiosa, cose che loro fanno puntualmente quando ti chiedono, ed è la domanda fondamentale, della tua fede!!!).
Di recente è stata presentata una interrogazione alla giustizia europea sull’insegnamento della religione in Italia, dove per avere la cattedra da prof. di religione devi essere cattolico e raccomandatissimo.
La stessa cosa è per le private, discriminate religiosa ch’è costituzionalmente inaccettabile, nel senso dei trattati europei, ma anche secondo la stessa dichiarazione dei diritti fondamentali dell’uomo.
150.000 persone a casa…ricordatevelo. Noi non lavoreremo mai e andremo ad intasare altri lavori!!! Morirete tutti di fame!!!
Il popolo comunque è con Berlusconi…in bocca al lupo pueblo!

sabato 11 ottobre 2008

Dal Veneto al Venezuela…



Un bel salto si potrebbe dire…si potrebbe dire altrimenti: che diavolo ci sei andato a fare in Venezuela?
In effetti me lo chiedo anche io. L’impatto è stato a dir poco problematico. Il terzo mondo mi è apparso davanti agli occhi in tutto il suo splendore decadente.
In ogni caso ci sono venuto a fare quello che mi han impedito di fare in Italia, il professore, in particolare di Storia e Filosofia.
Al contrario di quanto mi aspettassi anche la scuola qui è decadente. Io immaginavo un enorme collegio magari fin troppo ricco per il paese in cui si trova e invece è un collegietto piuttosto modesto. Sembra di vivere sullo sfondo dei film di Bud Spencer, tutto sa di polvere, tutto è coperto da uno strato evidentissimo di povertà. Anche i ricchi qui si spacciano per poveri per evitare di attirare le pericolose invidie dei loro conterranei.
La gente è in effetti gentilissima, non nego che qui potrebbe essere molto più facile trovare amici rispetto al tempo impiegato per l’adattamento in Veneto. Però le necessità di vita, le norme di sicurezza, che devono sempre stare al primo posto, non mi fanno stare tranquillo.
Il viaggio, ch’era iniziato sotto i migliori auspici, si rivelata una rimpatriata di profughi. Dopo 15 ore di volo sembrava di stare su un bus dell’africa centrale oppure su una zattera che fa spola fra Libia e Sicilia.
La casa in cui abito non è male ma non è certo da villa di cui parlava la direttrice della scuola al telefono.
Insomma per come butta…mi sa che riparto domani…

sabato 13 settembre 2008

Sahara Palin

La volpe del deserto...

Ma davvero gli Stati Uniti si stanno entusiasmando per una donna favorevole alla pena di morte (contro cui si è pronunciato anche l’ONU), ma contro l’aborto (beh certo…perché togliersi il piacere di farli friggere dopo sulla sedia elettrica!), favorevole al libero possesso delle armi da fuoco (lei va a caccia con armi d’assalto, che donna dolcissima). Com’è riuscita, poi, a far passare come un evento mediatico a lei favorevole la gravidanza di sua figlia di 17 anni? Per una che professa di credere all’astinenza prima del matrimonio non può essere che un fatto grave che la figlia aspetti un bebé da un suo compagniuccio di classe… senza mettere sul piatto il fatto che si sospetta da più parti che il figlio down che lei tanto ama, sia in realtà suo nipote… se fosse vero vorrebbe dire che sua figlia avrà cominciato a far sesso intorno ai 14 anni… per una conservatrice verace come lei la cosa dev’essere inaccettabile. Chissà se proporrà la pena di morte per punire il sesso prima del matrimonio? Potrebbe essere una pratica soluzione. Mettere sul rogo sua figlia nel nome della campagna elettorale.
Comunque sia, da quando i conservatori hanno ricevuto una scossa dalla Palin la situazione internazionale si è fatta molto più tesa. Avrete notato che la simpatica Pit-bull con rossetto ha già ringhiato pesantemente contro Mosca, arrivando a dire che gli Stati Uniti sono pronti ad una guerra contro la Russia. Avvertiamo la simpatica ragazzina che oggi, allo stato attuale delle cose, la Russia aprirebbe il culo all’America. Senza contate che tali dichiarazioni hanno avvicinato a Putin e Medvedev le simpatie di molti stati non allineati con gli USA. Il ritorno in forze della politica neoconservatrice della Palin (e di McCain, in fin dei conti è lui il candidato anche se non si direbbe dato il successo mediatico di Sahara Palin), ha provocato la forte reazione di molti stati sudamericani che non sopportano più il giogo yankee. Venezuela, Ecuador e Bolivia hanno iniziato relazioni più stette con la Russia, roba che ricorda da vicino la Guerra Fredda. Venezuela e Bolivia han persino espulso l’ambasciatore americano (quello di La Paz cercava di fomentare la guerriglia filoamericana e contraria al governo socialista bolivariano di Evo Morales).
Alla Russa, timorosa di attacchi imperialistici da parte americana, si è rivolto anche l’Iran di Admadinejad, certo non possono essere che felicissimi, gli elettori americani che Bush, e dopo di lui la sua degna erede Sahara Palin, siano riusciti a rimettere in piedi un fronte antiamericano. Una roba che, dopo l’11 settembre sembrava impossibile. L’America ha goduto di un’ampia solidarietà da parte di tutto il mondo ma Bush l’ha dissipata in vere e proprie Jihad per il petrolio in giro per il mondo. Bush-Palin si trovano davanti un fronte che diventa sempre più compatto e amplio. Alla Russia (Unione Russo-Bielorussa, ch’è il nuovo nome dato all’URSS, a cui si uniranno presto le nuove repubbliche caucasiche e molte altre repubbliche ex sovietiche, compresa la Georgia se Putin riesce a mandare a casina sua Saakashvili), possiamo aggiungere tutti gli strati islamici radicali (ovviamente una volta alleati degli USA ma ora passati dall’altra parte dl fronte), metterei anche gli stati islamici moderati ed ex socialisti che non possono vedere di buon occhio il razzismo nei loro confronti, a questi aggiungo senza troppi dubbi, quasi tutto il Sudamerica, eccettuato il Cile (socialdemocratico), che però potrebbe pure ricordarsi un giorno del suo vecchio presidente Allende, o no? Se a questi si aggiungessero la Cina e l’India, allora sarebbe davvero la fine. L’Europa non farà una guerra per gli USA ma manterrà una posizione indipendente, e l’America, già in crisi nera, sarebbe davvero sull’orlo dell’abisso. Se lo augurano davvero gli elettori americani? Davvero sono disposti a sacrificare la loro ricchezza solo per dimostrare al mondo che comandano ancora loro? Davvero gli elettori USA sono così scemi da non accettare, pagando inoltre un prezzo esorbitante, economico e di vite umane, che l’America non è più padrona del mondo? Il potere del pianeta è di nuovo diviso fra altre potenze…è davvero così dura da mandar giù?


Viva Sahara (Sarah) Palin e la guerra fredda allora, così ci toglieremo dalle spalle il peso del dominio americano una volta per tutte.

PS: visitate il suo video elettorale (parodia) su http://tv.repubblica.it/copertina/l-icona-gay-sbeffeggia-la-palin/24034?video

venerdì 13 giugno 2008

Rozzsky Prospect


Lettera ad un'amica...
Ciao Beamona (bella figa in veneto), come stai? Allora che fai non rispondi ai miei accorati messaggi per la ricerca di una donna per la mia vita?
Sappi che a breve mi rivolgerò ad amici dell’altra sponda perché mi aiutino a cercare qualcun altro...sai com'è, almeno posso aumentare le possibilità del 50% eheheh !
Beh, sappi che io me ne torno giù a fine mese e non so quanto resterò. D'altronde ho messo molta carne alla brace e qualche cosa uscirà fuori prima o poi. Parlo ovviamente del piano lavorativo, dal momento che per quello sentimentale/sessuale non mi sembra si muova molto. Ho fatto domanda per insegnare Filosofia e Storia in Argentina e Spagna e attendo notizie (la mia domanda è valida per tre anni, poi va rinnovata); devo decidere se andare a Palermo a settembre per fare il corso della SSIS Sicilia per diventare insegnante di Sostegno (abilitato), cosa che mi consentirebbe una vita professionale più facile, sicura e tranquilla. Nel frattempo sto lavorando (poco e male) al dottorato... (bella merda) e volevo fare un salto a San Pietroburgo per vedere i luoghi dostoevskijani, ma non so quanto sia facile né quanto sia sicuro etc.
Qui a Padova devo dire che le donne sono mediamente più disinibite ma (chissà perché?!) a me non la danno mai! Insomma è una debacle e sto diventando insofferente. Compiango un poco di non aver scelto una città di mare ma almeno qui ho trovato nuove amicizie e un lavoro, direi che non è male per cominciare.
Uno dei problemi è che la città è molto diurna, mentre io sono prevalentemente notturno.
Che palle!
Il costo della vita è, all'incirca, il doppio rispetto al nostro e la cosa pesa non poco sulle mie finanze.
Qui ho partecipato, per la prima volta, ad una manifestazione politica. Sai che normalmente sono contrario e le ritengo inutili, ma era contro la Lega e mi sentivo estremamente partecipe. Sta di fatto che per poco non mi prendo una bella randellata dalla polizia!!! Comincia bene la mia carriera di militante politico.

Bene ma chere, mi sa che ti ho annoiato abbastanza.
Sappi che forse questa lettera verrà pubblicata sul blog (tanto per metter su qualche cosa sennò perdo lettori).

Ciao bella

mercoledì 4 giugno 2008

Un gomito nel culo 3


La sfiga cammina con me… e ha portato un’amica






Il 2 giugno, giornata della Repubblica, sono andato a Venezia, a godermi i miei Caaaaari Luoghiii, una passeggiata al Ghetto ebraico, una verso i luoghi più turistici, che oramai mi son diventati insopportabili con tutti questi turisti del cazzo che ti sbattono contro. Avevo previsto una giornata tranquilla all’insegna della lettura e del relax. Così è stato finché non ho deciso di entrare al museo ebraico: 3 € 50 cent. per vedere due stanze neanche troppo addobbate. Come dire: “che rabbini!”.

Bene, dopo aver rafforzato i miei pregiudizi verso la comunità ebraica, mi son diretto a vedere la zona poco turistica di Cannaregio, bellissima e praticamente priva di turisti (che bello). Da lì mi son diretto verso le zone più turistiche (fra l’altro da quella zona l’unico cazzo di ponte è quello di Rialto!) e lì… splasch… un piccione mi caga sulla maglietta e mi tocca farmi tutta la zona più frequentata della città con una bella macchia di merda addosso.

Una ragazza mi ha persino guardato con fare interessato prima di accorgersi che ero fantozzianamente sporco di merda!

La sfiga cammina con me… e ha portato un’amica… che culo!




Venezia comunque mon amour.





PS: le foto sono state realizzate da Giorgio (http://www.lucarudoriente.blogspot.com/)

martedì 3 giugno 2008

Nebbia in Val Padana


Ieri ho fatto una riflessione riguardo alle bellezze paesaggistiche del Veneto.


Mi son affacciato alla finestra della mia cameretta e ho visto questo:






Poi ho deciso di andar a correre, di fare un’uscitina per il lungargine e di vedere cosa offriva la natura qui a Padova. Durante il tragitto, tutto d’un tratto mi son sentito perdere. Era come se un tremendo malore avesse ottenebrato la mia mente, non vedevo altro che puntini neri, nient’altro che puntini neri.

"È arrivata la mia ora", ho pensato!
"È lo stesso Satana che viene a prendersi la mia anima"!
Ero perduto, non vedevo nulla e andavo biascicando spaventato.

Finché...non mi son ricordato dov'ero.
In Veneto!
E che quello davanti ai miei allarmatissimi occhi non era altro che uno sciame di moscerini.


Aaaahhhh, Veneto mon amour!

lunedì 2 giugno 2008

Un gomito nel culo 2

La vendetta



Questa storia purtroppo non è immaginaria. Quanto vorrei che lo fosse ma non lo è!

L’altro giorno ero in piazza dei Frutti a godermi i Bonghi (“ora ti sfondo i bonghi” era il tema principale (1). Quella stessa mattina mi ero messo, dopo un anno passato ad ingrassare qui a Padova, i miei vecchi pantaloni a mezzagamba (dalle mie parti detti: a zompafosso), e … meraviglia delle meraviglie, non solo mi entrano ancora ma mi stanno persino troppo larghi. Miracolo!
Beh, in piazza per l’appunto c’erano le bancarelle e mi fermo ad una di queste per acquistare una cintura che potesse permettermi di mettere quei bellissimi pantaloni anche quest’anno (poi si sa che con l’acqua alta a Venezia i pantaloni a zompafosso sono una manna). 3 euro e via, l’acquisto è fatto.
Ma…arrivato a casa, sicuro del fatto mio, li provo e … non mi arriva neppure l’ultimo dei buchi.

Per dio (2) era davvero meglio un gomito nel culo.

(1) Cfr. Elio e le storie tese: “Parco Sempione”.
(2) Il termine dio è volutamente scritto con la lettera minuscola iniziale a mo di insulto.

lunedì 26 maggio 2008

SurrealeImmaginario

Un Gomito nel Culo



Questa storia è di pura fantasia perversa (per fortuna)



Avete mai provato a mettervi un gomito in culo? Il vostro stesso gomito intendo? Difficile vero?

Spiacevole senza dubbio e comunque difficilissimo da realizzare.

Avete mai provato una cosa simile?

Immagino di no!

Come già detto è una roba complessa e spiacevole…oltre che inutile (in effetti un gomito in culo…perché?).

Eppure son sicuro che una situazione simile a quella che vi descriverò l’avrete vissuta tutti o quasi.

Avrete tutti, infatti, provato interesse per una ragazza; beh, diciamo quasi tutti gli uomini e forse qualche donna fra le mie lettrici. Pensate all’eventualità, comunque tutt’altro che improbabile, che lei sia, al contempo, interessata ad un altro.
Brutta situazione, vero? Senza dubbio meglio che avere il proprio gomito nel culo, ma senz’altro brutta.

Aggiungente alla situazione sopra proposta il fatto che l’altro in questione sia un vostro caro amico.

Provate, per completare l’esperimento, a chiederle il numero di telefono, un contatto qualsiasi insomma. Mentre lei vi guarda come se cadesse dalle nuvole e volesse dirvi che vi siete fatti delle fantasie solo vostre, noterete nel suo sguardo un velo di delusione, dovuto al fatto che ha preso coscienza che fra lei e il vostro amico non ci sarà mai nulla, perché lui anche se volesse andar con lei non lo farebbe mai per rispetto della vostra amicizia.
Poi sorgerà dal fondo della sua iride una punta d’odio e volontà di vendetta. Lei non solo non vi vuole ma vi odia, anche solo un poco, perché voi le avete impedito una storia d’amore (anche questa tutta nella sua fantasia…ma questo è un altro discorso).

Ecco! Ci siamo! Direi che quello che proverete (o che avete provato in quel momento) può a tutti gli effetti esser paragonato al Gomito in Culo di cui sopra.

Fate la prova amici (anche le amiche possono basta invertire qualche elemento della storia e il gioco è fatto).

Inutile e doloroso come un gomito nel culo.

giovedì 15 maggio 2008

Scaccolarsi a Venezia


Sembrerebbe una domanda banale ma lasciate che vi racconti.
Un bel dì me ne son andato nella bella e assolata Venezia, per godermi la città e le sue bellezze. Non sfugge a nessuno che la città della laguna è principalmente una città d’arte, punto d’incontro fra diversi mondi culturali.
I galleristi e gli artisti di varia natura ne approfittano aprendo mostre in luoghi che da altre parti sarebbero stati adibiti al massimo a sgabuzzino.
Tralasciando comunque le mie considerazioni sui luoghi delle esposizioni, ecco comparire, nel bel mezzo della folla accalcata e accaldata per vedere una mostra, un pittore. Lo si nota subito nel mezzo della gente, lui si distingue comunque e tutti vanno da lui per chiedere informazioni o per mostrarsi realmente interessati alla sua arte…e lui, nel bel mezzo della mostra…si scaccola.
Dovevate vederlo, lì in mezzo a farsi adulare dalla piccola combriccola di beneamati dell’arte mentre s’infilava mezzo metro di dito su per il naso.
Mi è anche passato per la testa che i suoi quadri fossero composti da caccole di varia natura spalmate sulla tela, come se noi da ragazzi avessimo tirato su i tavoli dei nostri banchi e dichiarato che tutto quell’appiccicaticcio di caccole e gomme da masticare era arte.
Oppure in realtà è in quel sacro momento di trapanamento che l’artista trova l’ispirazione?! Chi lo sa?
Beh, dice bene chi afferma che se vai a Venezia e vomiti su una tela, nei pressi di qualche ponticello, troverai sicuramente qualche d’uno che la chiamerà arte!

Viva Venezia

giovedì 1 maggio 2008

Marx renaissance


Dialogo (rubato e pubblicato) fra un Allegro e un Triste


Eh, mio caro Marx... (a lato in versione Simpson), ha ragione Tocqueville. La democrazia, portata alle sue estreme conseguenze, non è che l'infanzia del popolo. Ieri sera, su la7, a Otto e mezzo, Nicky Vendola, governatore della Puglia, faceva il punto della situazione sulla sinistra oggi. Cito in maniera inesatta e a memoria: la differenza fra noi (rifondazione) e i comunisti duri e puri è che questi ultimi considerano il comunismo come una risposta, noi come una domanda. Parole profonde, ricche: in mezzo c'è l'intero dibattito novecentesco sul marxismo, da Sartre a Francoforte. Più tardi, su "Exit", Franco Giordano (sempre rifondazione) provava a spiegare a Matteo Salvini (consigliere comunale Lega Nord a Milano) come la loro mossa politica fosse quella di sfruttare la paura del diverso veicolando le inquietudini sociali nei confronti degli immigrati... e via dicendo. Insomma, un'analisi piuttosto lucida, sebbene perfettibile. Ora, quello che mi chiedo io è: a parte gli addetti ai lavori, chi altri avrà capito?
Leonardo


È questo il problema cari amici (mi riferisco a Leo in particolare)..."a parte gli addetti CHI ALTRO avrà capito?" Se non si va in televisione e si dice: noialtri siamo strong gl'altri invece son delle merde!!! non si fa VERA politica. Il contributo del nostro amico Berlusconi, che ha distrutto le nostre menti e capacità recettive con la TV (che però si può spegnere!), è questo. Ma certo i politici han pensato bene di abbattere anche il livello dell'istruzione in Italia, solo formalmente innalzato fino ai 18 anni ma in realtà tornato al livello di un pese sottosviluppato. Senza formazione, istruzione, educazione, niente volontà libera e niente capacità di spegnere la TV. Il resto lo ha fatto la sconfitta della Russia sovietica (Stalin dove sei???), che ha comportato il trionfo del liberismo e, anche in società che avevano una struttura economica socialdemocratica, come quelle Europee, le ore lavorative giornaliere necessarie per mantenere una famiglia sono passata da 6 (lavoro statale tranquillo e capace di tenere in piedi una famiglia di 4 persone) a 20, ovvero tutti e due i membri adulti della famiglia devono lavorare per 10 ore al giorno per poter mantenere il nucleo familiare senza permettersi comunque lussi esagerati (tipo vacanze estive per es.). Ecco che la sera si è troppo stanchi per spengere la TV e: "meno tasse più lavoro" è un messaggio che si recepisce meglio, in certi casi persino l'unico.
Il fatto che io sul mio blog mi stia lanciando in una campagna che si potrebbe intitolare: nostalgia comunista! E' dovuto proprio alla necessità di ironizzare su quanto è successo inconsapevolmente in questi anni. Anche a scuola mio caro Leo, presto il messaggio che dovremo riferire è, Marx cattivo, Bergson buono!

Hasta la victoria compagni, siempre (e ricordate che il Comunismo è il regime che nella storia ha fatto più vittime, dal momento che ha avuto più tempo, ma che senza un contraltare di paura da sventolare sotto il naso degli americani, oggi siamo tutti meno liberi).

Michele

martedì 29 aprile 2008

Grillo populista?

In risposta a qualcuno che ha scritto su Leo.

Su Grillo populista ci andrei piano (anche se non posso essere del tutto in disaccordo...se non altro per amore tuo). Certo che il populismo ha vinto, ma bada bene, ha vinto perché la politica "ragionata" ha perso. E' soprattutto perché Veltroni ha fatto passare la politica non urlata come una politica della NON scelta (quella da lui adottata) che il Populismo delle decisioni nette e strillate come al mercato della carne ha vinto. Veltroni non ha scelto fra laicità e stato confessionale proponendo una via di mediazione che in realtà era una buffonata (la presenza della Bonino e della Binetti lo dimostrano, naturalmente viva sempre la Bonino). Non ha scelto fra Tav-NonTav, fra Dal Molin si o no (l'allargamento della base americana), non ha scelto sul ponte sullo stretto, sulla guerra (se si è pacifisti forse si doveva prendere una posizione più netta e chiedere il ritiro delle truppe dall'Afganistan), non ha scelto sulle Televisioni (che fine avrebbe fatto Mediaset con lui al governo? chi mi sa rispondere?).
Il Berluska ha parlato chiaro, ha detto cazzate a raffica ma ha parlato chiaro (urlando e promettendo l'assurdo, ma per lo meno si capiva cosa voleva...LA POLTRONA).
Uno slogan semplice ci vuole...più fica per tutti!

Hasta sera

Più fica per tutti



Più fica per tutti

Breve prontuario per vincere le elezioni

Capitolo 1


Cominciamo col dire che vincere le elezioni in Italia, dal momento che il presente manuale è scritto in italiano do per scontato che abbiate capito che esso è utile solo nel Belpaese, beh…vincere in Italia dicevamo, è molto facile. In sostanza, non essendoci alcun limite al numero di volte in cui un candidato può presentarsi ed essendo in vigore una sorta di malcelata gerontocrazia, ci si può presentare all’infinito e alla fine, anche solo per una questione di statistiche dei grandi numeri, si vince. Quindi non bisogna cambiare candidato alla carica di Primo Ministro anche quando si perde per più volte consecutive. Anzi, la cosa non porta alcun vantaggio. Cambiare candidato vuol dire ammettere l’errore e la cosa da fastidio all’elettore medio che invece ama essere ripetutamente gabbato.
Per spiegare meglio i punti attraverso i quali si arriva al potere faremo spesso degli esempi pratici che, tuttavia, non fatevi ingannare, non hanno nulla a che fare con la storia reale di questo paese.
Per esempio: ad un certo punto decidete di entrare in politica, direi che è un passo importante per raggiungere il potere, e volete far leva sulle vostre capacità imprenditoriali, affermando con forza che, rispetto a tutti i politici, voi vi siete fatti da soli. Bene, ditelo e perseverate anche se non è vero. Tanto nessuno andrà a controllare se le vostre affermazioni sono vere o no, dal momento che per fare questa verifica ci vuole tempo e di giornalisti e magistrati competenti ce ne sono pochi e di solito molto impegnati.
Se mai qualcuno, un giornalista, magari uno che fino ad un minuto prima era un vostro stipendiato, vi accusa di essere un pessimo politico e che non vi siete fatto da solo, allora trovate il modo di discreditarlo affermando, per esempio, ch’è un Bolscevico eversivo, anche se in realtà è sempre stato un Conservatore con qualche sfogo liberale.
Non dimenticate, nel caso in cui la magistratura dia alito a queste polemiche dimostrando che in realtà i soldi con i quali vi siete “fatto da solo” vengono dalle casse della Mafia, di gridare allo scandalo e di fantasticare di un qualsivoglia complotto, in questo caso raccomando i miei lettori di tener fede ad una linea guida; se prima avete dato del Comunista al giornalista, e con lui a tutta la categoria, siate coerenti e dite che anche la magistratura è composta da un’organizzazione filo-sovietica segreta che cerca di abbattere la democrazia in Italia a favore del Socialismo Reale (anche se eventualmente non ci sia più il muro di Berlino, voi fate finta di non saperlo e andate avanti per la vostra strada, dal momento che la storia contemporanea nelle scuola non è studiata, se non con gravi omissioni, nelle scuole dovreste avere gioco facile nel far credere che il comunismo esista ancora e sia un pericolo reale.
Insomma una cosa del genere tanto per cominciare andrebbe bene. Se poi la cosa non marcia come voluto fate in modo di acquisire dei mezzi di comunicazione o di corrompere dei giornalisti per parlar bene di voi. Se la cosa risulta troppo complessa o inefficace allora compratevi delle televisioni, due o al massimo tre dovrebbero bastare, tanto i giornali non li legge nessuno e tanto meno i blog che sono letti solo da sfigati per lo più di estrema sinistra, oppure da intellettuali indipendenti che sarebbe comunque difficile portare dalla vostra parte dato che, in fin dei conti non tutti sono così stupidi e basta dare uno sguardo al cammino della storia per capire come e quando e con quale ironia la storia si ripete.
Badate bene comunque, in vista delle elezioni, di dar risalto ai problemi che seguono l’immigrazione, anche se inventati, fate in modo di lasciar intendere che la situazione della sicurezza è drammaticamente fuori controllo e di passare per l’uomo della provvidenza.
Tornando ai Blog, una buona soluzione per mettere a tacere gli indipendenti sarebbe quello d’ingaggiare una lotta con un personaggio indipendente molto amato e arrivare a fargli dire che, data la corruzione insita nel sistema sarebbe meglio non andare a votare per nulla. In questo modo vi siete tolti dalle scatole anche i pensatori indipendenti che di solito sono i più fastidiosi, contrariamente a quelli di sinistra che in Italia sono notoriamente ridicoli.

P.S. Nel caso in cui non dissoniate personalmente dei soldi per acquistare dette televisioni trovate il modo di farvi prestare il capitale iniziale dalla mafia, che di solito dispone di danaro sufficiente per queste onerose operazioni e in cambio non chiede ne cambiali ne fastidiose rate da pagare…

Continua …

lunedì 21 aprile 2008

Ciao bella (inverti)!




Carlos Puebla (1965)


Aprendimos a quererte

desde la histórica altura

donde el sol de tu bravura

le puso un cerco a la muerte.


Aquí se queda la clara,

la entrañable transparencia,

de tu querida presencia

Comandante Che Guevara.


Tu mano gloriosa y fuerte

sobre la historia dispara

cuando todo Santa Clara

se despierta para verte.


Aquí se queda la clara,

la entrañable transparencia,

de tu querida presencia

Comandante Che Guevara.


Vienes quemando la brisa

con soles de primavera

para plantar la bandera

con la luz de tu sonrisa.


Aquí se queda la clara,

la entrañable transparencia,

de tu querida presencia

Comandante Che Guevara.


Tu amor revolucionario

te conduce a nueva empresa

donde esperan la firmeza

de tu brazo libertario.


Aquí se queda la clara,

la entrañable transparencia,

de tu querida presencia

Comandante Che Guevara.


Seguiremos adelante

como junto a ti seguimos

y con Fidel (oppure: Cuba) te decimos:

hasta siempre Comandante.


Aquí se queda la clara,

la entrañable transparencia,

de tu querida presencia

Comandante Che Guevara.





Allora ragazzi, eccoci arrivati al 25 aprile, e io non voglio lasciarvi soli in questo giorno importante. Non potrò essere fisicamente in piazza con voi tutti ma sappiate che spiritualmente sarò con voi.Il nostro amico Silvio ha vinto le elezioni e ci apprestiamo di conseguenza a vivere una festa della liberazione in tono minore. In Sardegna hanno negato alla banda cittadina di suonare Bella ciao (da qui l'equivoco titolo del Post), il nostro papabile primo ministro non potrà in teoria ancora avere titolo per partecipare in quanto vanno fatte prima le nomine al senato ed alla camera dei deputati ma...le polemiche non mancheranno.Sia chiaro, a più di 50 anni dalla fine della Guerra Civile (perché di questo di è trattato non prendiamoci in giro) io sono per la pacificazione nazionale. Però questa pacificazione degli animi deve partire dal riconoscimento chiaro che la guerra è stata vinta dalle forze (più o meno) democratiche e che il fascismo è stato un male aberrante per la nostra nazione; che le colpe del Busto (il Duce) non si possono ridurre solamente alla guerra e all’alleanza con Hitler ma che la colpa principale, molti sembrano dimenticarlo, è di aver messo da parte la democrazia per poter governare in tranquillità (cosa che sembrano voler fare di nuovo ma...speriamo bene).Insomma, ragazzi e ragazze, andate in piazza e ribadite la vostra libertà, ch'è una conquista di tutti per tutti e non può essere appannaggio di un partito ma che dovrebbe essere condivisa, come ideale, da tutte le forse politiche del palese (e non solo a parole...chiamarsi Popolo della Libertà non aiuta la sostanza dei fatti). Vi lascio un piccolo regalino scaturito dalla rabbia che mi è salita su in gola a causa dei risultati elettorali di quest'ultima tornata. Badata bene io NON sono comunista anzi...ma certe cose te le tirano fuori per forza!!! PS. Il testo è di Carlos Puebla anche se la versione che preferisco è dei Buena Vista Social Club che hanno modificato un poco la canzone (non me ne vogliano i puristi). Tant'è, alla fine ho messo su la versione di Carlitos.Hasta siempre comandante



domenica 20 aprile 2008

Brutti risvolti


I brutti risvolti di queste elezioni politiche sono davanti agli occhi di tutti. Il Berluska ha vinto, ed ha vinto in maniera chiara. Una formazione (una specie di carrozzone) che annoverava al suo interno:

1. Fascisti della seconda ora (io direi pseudo fascisti, fascisti modaioli e post fascisti).

2. Leghisti, che sono in realtà dei fascisti mascherati, una sorta di fascismo razzista, molto lontano da quello del ventennio che certo ha fatto danni incommensurabili ma per lo meno non aveva Bossi!, una sorta di razzismo su base regionale e centrato sul principio che ciò ch’è a sud è male, per cui, ad esempio, nel Veneto, a Padova in particolare, il quartiere di Voltabarozzo, a sud del canale, ma pur sempre comune di Padova, è già bistrattato rispetto al resto della città, figurarsi se dicessi Rovigo…allora si che questi prendono i fucili!!!

3. Democristiani, solo quelli di stampo conservatore, perché in teoria quelli moderati stanno con l’UDC mentre quelli progressisti (ricordo in tal senso che la Binetti porta il cilicio sotto la gonna…ma passiamo oltre sennò facciamo notte); insomma solo la vecchia destra della DC, quella che si voleva alleare all’MSI e non al PSI e tanto meno al PCI. Quella che Alcide De Gasperi e Aldo Moro hanno cercato di tenere a bada, perché la salvaguardia della democrazia era più importante della vittoria elettorale contro la sinistra…poi è arrivato Berlusconi…ed eccoci qua! Hanno vinto…ma a quale prezzo. Quasi come morire spezzandosi il collo per potersi succhiare il cazzo da soli, ci puoi riuscire…ma a quale prezzo!

4. Librali, solo quelli falsi, quelli contro la libertà dell’uomo, perché Berlusconi ha tre televisioni e quando è al governo ne ha altre tre! Quindi un vero liberale non può stare dalla parte di un liberticida come Silvio. Inoltre questi liberali devono tener conto delle violazioni dei più semplici diritti umanai perpetrati dagli USA in Iraq. Allearsi con uno che sta dalla parte di Bush vuol dire essere liberali, forse, ma conservatori all’ennesima potenza e ciechi sui diritti dell’uomo. Tant’è, diciamo che i Liberali conservatori stavano col Beluska (semplificando la cosa ma, grosso modo…).

5. Mediaset, la parte principale, perché negargli uno spazio di critica in questo bel blog? Mediaset è il bacino da cui provengono circa i due terzi dei parlamentari di Forza Italia della prima ora. Esperti di comunicazione e vallette per lo più. Una formula già testata che funziona: sorrisi, pubblicità azzeccate, molto rumore (per nulla aggiungerei), e…più fica per tutti.

Che dire questa è la compagine che ha vinto.
I rivolti di cui vorrei parlare riguardano i risultati delle elezioni per il parlamento europeo del 1984 (data dagli evidenti richiami Orwelliani), infatti quella è la fatidica data del sorpasso. Eh si, il sorpasso del PCI sulla DC. La Balena Bianca sconfitta per un solo punto percentuale fece grande scalpore. Ma la cosa che mi lascia interdetto è il complesso dei risultati.
Le forse progressiste, in generale, e con qualche licenza data la distanza storica, raggiunsero circa i due terzi dei voti.
Dp (democrazia proletaria), Pci (Partito comunista italiano), Psi (Partito socialista italiano), Psdi (Partito socialdemocratico italiano), Pr (Partito radicale), e qui farei un punto perché queste forze erano allora per lo meno progressiste anche se in maniera diversa (io ricordo sempre con fastidio gli attriti fra Pci e Radicali che pure lottavano insieme per le grandi battaglie della laicità in Italia, ma i Comunisti non hanno mai accettato di avere rivali in campo progressista e i Radicali erano troppo “Liberal” per loro, che stronzi!); a questi aggiungerei (un po’ più forzatamente ma comunque non del tutto a torto) i punti presi dal duo Pli-Pri (Liberali e Repubblicani), e la sinistra della DC (diamole almeno 1/4 dei voti totali dei democristiani). Ecco che si materializza una bella maggioranza larga di progressisti (o presunti tali).

Oggi, invece, eccoci qui, un partito che neppure può considerarsi conservatore, perché non ne ha la dignità; neppure si può considerare fascista perché non ne ha la forza e la storia, ha ottenuto la maggioranza.
Calcolando bene i risultati, possiamo dire che in 25 anni lo scacchiere politico (e possiamo dire l’opinione pubblica) si è spostato a destra più o meno di 25 punti. Un punto all’anno! Di questo passo la sinistra sparirà…ops! scusate, è già successo! Beh, di questo passo la sinistra cercherà di copiare la politica della destra…ops! scusate, è già successo anche questo! Beh allora forse, di qui a qualche anno, la sinistra aspetterà i risultati delle elezioni in un locale per i fighetti romani, invece che nelle fabbriche abbandonate della periferia, o più sobriamente nella sede del partito…ops! è già successo anche questo (per la precisione mi riferisco alla Sinistra l’Arcobaleno, che cazzo di nome, che aspettava di festeggiare all’Hard Rock Café di Roma).
Beh ecco a voi i miei tristi risvolti, che non sono quelli della foto qui sopra (tristi si ma non fino a questo punto), bensì quelli della nostra politica che dal 1984 ad oggi ha sbagliato tutto, abbandonando il comunismo senza accettare il socialismo moderato, il liberalismo, e altre forme di pensiero progressista che invece nel resto dell’Europa sono andate a riempire il vuoto del sogno infranto dalla caduta della Russia Sovietica.

Andate tutti a fanculo!!!

Ma che cazzo deve fare un uomo per non essere eletto?


Eccoci qua, finalmente si è votato e…tutti soddisfatti ce ne torniamo ai nostri affari e…
Ma vaffanculo per dio come cazzo vi è passato per la testa di votare per Berlusconi? Ma dio caro che doveva fare di più per convincervi che non era proprio il caso di dargli una terza chance?

1. Ha minacciato il Capo dello Stato intimandogli di dimettersi.

2. Si è alleato con uno come Bossi che ha placidamente ammesso che se non vincevano e non si faceva subito il federalismo sarebbero scesi a Roma con i fucili.

3. Ha affermato che si candida solo per farci un piacere (mah!?).

4. Uno che in Italia si presenta come il salvatore del mondo libero, dell’economia libera, mentre i maggiori giornali del mondo gli danno addosso per la sua politica economica al governo e per il suo trust personale nel mondo delle comunicazioni italiane.

5. Uno che appena vinte le elezioni ha fatto una gaffe madornale alla prima conferenza stampa con dei giornalisti stranieri (mitra rivolto ad una giornalista).

6. Per non dimenticare la famosa frase rivolta ad una precaria: sposi mio figlio! Ma che pezz di m…

7. Varie (moltissime pendenze legali).

8. Diverse condanne dalle quali si è salvato per aver depenalizzato il reato mentre era in carica da primo ministro.

9. Ricordiamo che se non abbiamo più il diritto di scegliere i parlamentari lo dobbiamo alla legge Calderoni approvato sotto il suo governo e per suo volere.

Ma insomma che cazzo deve fare questo pover’uomo per starsene un poco a casa con la famiglia? Mi sembra veramente che abbia fatto di tutto.
Mah…fate voi

L'angelus del Papa contiene messaggi subliminali




Indovino indovinello…chi ha messo l’uovo nel baccello?
Ma guardate un poco il nostro amico Ratty, Joseph Alois Ratzinger, si lamenta per la deprecabile condizione in cui versano le strutture delle scuola italiane, poveri bambini, dice il grande Ratty, ma come fanno a crescere forti e sani in quelle strutture decadenti?
Ora, tenuto conto che sono proprio i soldi che lo stato ha deviato verso le SUE scuole private a togliere soldi a quelle pubbliche, ridotte ad agglomerati decadenti, viene da pensare: ma che cazzo ti lamenti? Restituisci i soldi alla scuola pubblica e vedrai che buona parte dei problemi si risolveranno come per magia, mense decenti, strutture adeguate etc.
Oppure c’è un'altra cosa che mi è balenata per la testa e che mi auguro di tutto cuore non possa essere vera, seppur realistica in fondo, ovvero che il nostro Ratty abbia sfruttato un suo Angelus per dire: fratelli e sorelle (sto parafrasando sia chiaro) vedete in quali tremende condizioni versano le scuole pubbliche italiane? Poverini quei bambini che son costretti ad andarci! Per fortuna (ecco l’inghippo) che ci siamo noi con le nostre belle e pulite scuole private (sovvenzionate dallo stato si è dimenticato di dire); beh a questo punto per risolvere tutto il problema dell’istruzione italiana basta fare in modo che tutti i bimbi possano usufruire di un reddito tale da potersi iscrivere, sin da piccoli e per tutta la vita ad una scuola privata, ad un liceo privato, ed infine, ad un’università privata.
Avete capito il furbo Ratty? Con la scusa di piangere i POVERI (per colpa sua) studenti italiani, si è fatto una gran pubblicità alle SUE scuole private. Usando un mezzo fino ad ora sacro. I messaggi papali contengono messaggi subliminali! State attenti potreste esserne stati contagiati anche voi!

giovedì 10 aprile 2008

Fa all'ammore vordì scopà!


Sapete una volta mia nonna è venuta in sala da pranzo, c’erano tutti i parenti e lei voleva fare una bella figura con loro. Porta con se la foto di lei e il nonno, la foto di quand’erano fidanzati. “Questa è la foto di quando facevamo all’ammore” dice. Io e mia sorella ci guardiamo con fare complice, coscienti che il dialetto nostrano nasconde una grande verità, infatti fare all’ammore vuol dire solo e semplicemente “essere fidanzati” e non implica, “letteralmente” nulla di sessuale, anche se è risaputo che i fidanzati fanno (letteralmente) l’amore, ovvero fanno sesso (ecco la grande verità rivelata e allo stesso tempo nascosta dal nostro infallibile dialetto Marchigiano). Mio nonno, cogliendo la succulenta occasione prende parola e dice, ad alta voce e guardandoci di mezz’occhio: “Marì, ma non lo sai che fa all’amore vordì (vuol dire) scopà (far sesso)”. Mettendo quindi in tremendo imbarazzo mia nonna (Maria appunto) davanti agli ospiti.
Eh povera nonna, lei che aveva queste pure intenzioni si è trovata un marito così blasfemo.
Comunque l’esperienza insegna e come tutte le migliori storie ha una morale. Da allora io non posso far a meno di pensare a mio nonno, e quando una ragazza che frequento mi chiede: “Ma tesoro io e te stiamo insieme? – o meglio – “Ma siamo fidanzati?”. Io non posso far a meno di rispondere: “Come dice sempre mio nonno: fa l’amore vordì scopà”, tradotto dal figurativo al letterale suona un monito del genere: “Se vuoi considerati la mia ragazza o la mia fidanzata me la devi dare dal momento ch’è proprio il sesso ciò che sancisce il limite fra due persone che si frequentano e due che stanno davvero insieme”.

Insomma ciò che rende sacro un rapporto è il sesso!

Eeeeh la saggezza dei vecchi è proverbiale.

mercoledì 12 marzo 2008

Il Piave mormorò…si, ma in tedesco!



Immaginate la disfatta di Caporetto, quella del 1917, con le nostre truppe travolte e costrette a lasciare il Friuli e parte del Veneto agli austriaci. Immaginate la linea del Piave, l’ultimo baluardo delle difese patrie. Ecco! Immaginatele. Ora, immaginate come sarebbe andate se non avessero retto. Cosa sarebbe successo? Venezia sarebbe divenuta il quartier generale degli invasori e il risorgimento forse cancellato dalla storia. Sebbene si potrebbe immaginare che alla fine, come sempre, i nostri potenti alleati avrebbero potuto venire in nostro soccorso e salvare la pelle all’esercito italiano. Forse alla fine una rete di sicurezza si sarebbe trovata dal momento che alla fine della guerra, con o senza la resistenza degli italiani sul Piave, si sarebbe arrivati di li a pochi mesi grazie al disfacimento degli Imperi Centrali (Austria-Ungheria e Germania).
Beh, ci sono momenti nella vita, in cui non si può contare sulla rete di sicurezza di alleati potenti come Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti (entrati in guerra nel ’17 appunto). Non si può sempre contare sugli amici, soprattutto se gli amici ti portano nella tana del lupo e ti pugnalano alle spalle propinandoti un’ennesima cena con le medesime ragazze che la famigerata Caporetto l’avevano provocata (vedi Post “Una serata allucinante. La Caporetto delle cene”).
Insomma, mi sono preparato, cari amici, all’ennesima disavventura patavina. Oramai posso dirmi l’Almodovar delle sfiga. Il Mozart delle catastrofi. Il Rembrandt delle inculate.
Per farla breve, non si batte un chiodo ragazzi. Macché amiche fighe, macché ragazze facili. La verità è che le ragazze che ti presentano gli amici sono sempre delle grandi sole, dei bidoni belli e buoni.
Non passa lo straniero…e neppure il vostro Blogger!!!

lunedì 10 marzo 2008

Cristianesimo esoterico



La religione cristiana è il frutto dello scontro (e della mediazione) fra le diverse sette nate durante l’espansione di questo culto. La gnosi (in particolare) è una forma di religione nata dallo scontro fra la cultura filosofica greca e le religioni mediorientali (in particolare il cristianesimo). La gnosi è stata un importante momento di passaggio verso una religiosità più profonda e mistica, una sorta di religione nella religione. La gnosi è un mito razionalizzato, comunemente definito di tipo dualista (in quanto ammette due principi dell’universo); ne è un chiaro esempio il libro di Giovanni evangelista, contenuto nei “Vangeli apocrifi”. Secondo taluni studiosi questo è l’unico testo d’ispirazione manichea che ci sia arrivato completo. È il risultato dell’influenza di Mani (profeta del III secolo d.C., che cercò di conciliare le dottrine cristiane ed orientatali, in particolare quelle di Zarathustra) sulle eresie dell’Europa Occidentale. Questo scritto ci è arrivato in lingua latina con il titolo “Interrogatio Iohannis apostoli et evangelistae in cena secreta regni coelorum de ordinatione mundi istius et de principe et Adam” ed è un chiaro esempio della filosofia dualista che è alla base della gnosi manichea. Il libro tratta dell’esistenza di due regni, un terreno, dominato da Satana, che ne è anche il creatore (o Demiurgo) e il regno dei cieli, nascosto agli uomini dal demonio, il quale, presentandosi sotto false sembianze (di Dio), con il nome di Jahvè, ha ingannato le nostre anime. In particolare questo testo narra del dialogo avvenuto durante l’ultima cena fra Cristo e Giovanni riguardo l’ordinamento celeste. In questo dialogo Satana appare, inizialmente, come il luogotenente di Dio, il quale, ribellatosi, ha dato vita ad un proprio regno: la terra. Il “Libro di Giovanni” vuole creare un distacco, che rasenta il contrasto totale fra il cristianesimo e la religione del Vecchio Testamento. Satana, quindi, secondo questo testo è l’artefice e il signore della terra (il signore di questo mondo, in contrasto con il vero Dio, Signore del mondo celeste), ed è l’istigatore del peccato, tramite il quale gli spiriti degli Angeli sono entrati nei corpi degli uomini da cui, con la vittoria finale del Signore (vero Dio), saranno liberati. La gnosi cerca di rispondere all’enigma dell’esistenza del male e della morte nel mondo, costruendo una gigantomachia (guerra fra esseri divini) a livello cosmico, nella quale la Luce ingaggia una lotta feroce per liberarsi dalla prigionia delle Tenebre. I seguaci di Mani pensano, secondo quanto ci riferisce San’Agostino nel “De natura boni”, che le anime degli uomini (costituite dagli Angeli che hanno accettato di entrare nei corpi) siano della stessa natura di Dio. Le anime sono particelle di Luce intrappolate nel corpo e nella materia derivata dal principio del male, che viene chiamato da Agostino, nel “De natura boni”, Principe delle Tenebre o Dio della razza delle Tenebre, (Agostino, “De natura boni”, Bompiani Milano 2000). Vorremmo concludere riportando la descrizione della nascita dell’uomo secondo lo gnosticismo cui fa riferimento il libro di Giovanni: “Egli – Satana – prese un’altra decisione e creò l’uomo a sua somiglianza, comandando a un angelo del terzo cielo di entrare in quel corpo di fango. Ne prese un poco e fece un altro corpo, in forma di donna, e comandò a un angelo del secondo cielo di entrare nel corpo della donna” (“Vangeli Apocrifi”, Einaudi, Torino, 1998). Un racconto interessante direi, che forse spiega bene la satanica venerazione degli uomini per il male.

sabato 8 marzo 2008

Una serata allucinante (la Caporetto delle cene)


Ragazzi rieccoci alle avventure del vostro professore preferito. Sempre in quel di Padova, uno spaccato di vita solo per voi.
Una sera accetto l’infausto invito di un mio amico a cena. Un invito un poco particolare dal momento che… avrei dovuto cucinare io. Certo, in cambio il mio amico, detto il Mazza per le sue doti “artistiche”, avrebbe portato a cena una dozzina di donne favolose di cui si dicevano cose inenarrabili.
Eh già, una dozzina…
Tant’è che son andato a far spesa per preparare un piatto che, ai tempi di Parigi, aveva fatto la mia fortuna di cuoco provetto. Una sorta di timballo di pasta ai formaggi. Una cosa sulla quale andavo sul sicuro. Portata unica di pasta e verdura piuttosto semplice e di sicuro impatto positivo. Poi io ho sempre considerato erotico cucinare per delle ragazze (meglio ancora se si tratta della MIA ragazza, ma tant’è…ci si accontenta).
Nonostante gli sforzi faccio tardi al supermercato, lasciato solo con un centinaio di borse della spesa. Arrivo a casa e…clamoroso!…loro sono già lì. Ma com’è successo!? Beh, saluto e inizio a cucinare. Mentre loro mangiucchiano panini e tramezzini improvvisati, rovinandosi irrimediabilmente l’appetito, scopro che una delle ragazze non può mangiare la pasta e mi tocca improvvisare qualcos’altro alla bell’e meglio allungando tremendamente i tempi della preparazione. Non solo, il piatto di cui ero tanto sicuro, vuoi la fretta vuoi l’emozione, è venuto una vera ciofeca. Insomma un disastro. Alla cena vera e propria, iniziata tardissimo, nessuno fa il bis, nessuno parla col cuoco, nessuno parla con nessuno. Una cosa tristissima, io e altri amici invitati col medesimo sistema-trappola della promessa di sesso facile, da una parte, le ragazze e il padrone di casa dall’altra. Che palle!
Nessuno, neppure per cortesia, mi ha fatto i complimenti per il lavoro. Eh certo...queste arrivano a casa d'un loro amico, trovano uno che cucina per loro per circa due ore, e alla fine neppure un grazie?! Che merde!
Insomma, la Caporetto delle cene, e per di più, anzi soprattutto, queste han passato tutta la sera a parlare fra di loro di lavoro, ma non del loro lavoro (cosa fastidiosa ma comune e quindi dolorosamente accettata) ma delle ripicche fra colleghe…non riesco ad immaginare un discorso più noioso.
Insomma…grazie amici di Padova per avermi fatto assaporare una cena con le vostre colleghe, non vedo l’ora di rifarla. Magari però la prossima volta per rendere il tutto più divertente e meno noioso potrei cucinare sui carboni ardenti oppure mettere il pisello su di un ceppo e vedere se riesco a tagliarmi i peli con un’ascia bipenne…sicuramente sarà più interessante.

Alla prossima…??? Speriamo di no!
PS: le donne alla cena, comunque, non erano più di 5!!! altro che dozzina.

venerdì 29 febbraio 2008

Grillo dì qualcosa di sinistra!


Parafrasando il vecchio sketch di Nanni Moretti (in cui rimprovera D’Alema…che non dice nulla “di sinistra”), mi permetto di suggerire a Beppe Grillo di dire qualcosa a favore del Pd. Infatti, secondo un sondaggio moltissimi cittadini che votano per il Pd sono dei grandi sostenitori delle tesi del Grillo Parlante. La cosa sarebbe senza conseguenze nefaste se non fosse che ultimamente il nostro amato Grillo suggerisce agli elettori di non andare a votare alle politiche per protesta contro questa legge elettorale incostituzionale e truffaldina. Solo che, essendo molti suoi seguaci degli elettori del Pd, la logica conseguenza di questi pur saggi suggerimenti, sarà quella di consegnare il paese nelle mani dello stesso autore della sopraccitata legge liberticida: Silvio Berlusconi. Eh già…non andate a votare per protesta contro una legge elettorale ingiusta, incostituzionale e fatta approvare a colpi di maggioranza, provocherà la certa vittoria di colui che l’ha approvata, ironia della sorte!!! Grillo pensaci…reagisci! Dì qualcosa di sinistra!

lunedì 25 febbraio 2008

Binetti...peccato scoprirla

La Binetti, senatrice teodem del Partito Democratico oggi al telegiornale ha dichiarato che porta ancora il cilicio, strumento di tortura e pentimento medioevale. Le serve per ricordarsi della sofferenza della vita…che strano, io ho il mio lavoro che resta lì per ricordarmi che la vita è anche sofferenza. Mi alzo la mattina alle sei e i ricordo che la vita è anche sofferenza. Faccio a cornate con l’ambiente di lavoro e mi ricordo che la vita è sofferenza...insomma, per farla breve, ci sono già diverse cose che mi ricordano che la vita è sofferenza e se una senatrice dell’area progressista ha bisogno del cilicio per ricordarsi che la vita è sofferenza allora c’è qualche cosa che non và. Direi che c’è qualche cosa che non va proprio. Poteva mettersi una foto di un bimbo del Darfur, ma d’altronde lei cosa ne sa dl Darfur…magari li neppure sono cattolici, e quindi se soffrono forse se lo meritano, d’altronde fanno piangere Gesù, pregando i loro dei blasfemi. Gesù piange per loro e loro pregano un altro dio. Che vita grama…magari se portassero il cilicio.

domenica 10 febbraio 2008

La cena dei cretini

Non posso non raccontarvi di una cena divenuta oramai famosa in tutta Padova. La cena dei cretini! Ero a cena a casa di una mia assonnata amica, una di quelle ultra tranquille (a proposito: ciao, se stai leggendo questa mail, non è di te che sto parlando), insomma detto fatto eccola metter su un po’ di pasta, dopo lunghe peripezie al telefono mentre io ero rimasto in cucina costretto a chiacchierare con il suo coinquilino (evidentemente Gay al quale per cortesia avevamo chiesto se voleva mangiare con noi…ricevendo un secco rifiuto). Questo sarebbe il meno, l’aspetto tragico è che la mia amica, forse spendo ch’ero a dieta, ha messo su a bollire un quantitativo di cappelletti che sarebbe bastato FORSE per me. Mentre non poteva già bastare per due. Tant’è che ho accettato la prospettiva della dieta forzata con pacata rassegnazione, servo i primi due piatti minuscoli lasciando nella pentola un poco di pasta per fare il bis ed allungare l’illusione della cena…quand’ecco che il malcapitato coinquilino si alza dal divano, viene di la e, sbirciando nella pentola dice: “beh…visto che ne avete fatta così tanta – starà scherzando, dico io – allora ne prenderei un poca anch’io!”...PANICO. Senza neppure aspettare il nostro immancabile assenso (buone maniere di merda!) ecco che lo scroccatore pazzo si avventava sui pochi resti della miserabile cena dando fondo alle mie speranze, mentre io avevo uno sguardo a metà fra l'attonito e il terrorizzato e il sudore freddo che scendeva lungo la schiena. Al che sono uscito di casa sconsolato, con i migliori kebab chiusi e una fame atavica che non smetteva di tormentarmi. Ho trovato consolazione solo in casa di amici fidati (mangioni quanto se non più di me) ove ho trovato ancora a mezzanotte la tavola imbandita e ogni ben di dio (dio lettera minuscola non è un errore). La cena dei cretini…il seguito…speriamo di no! Nei peggiori ristoranti.

Lettera aperta al Popolo Femminile per la Libertà


Le donne sono una sorta di criptonite per gli uomini. Appena si avvicinano e ci parlano, ci rincoglioniamo come dei supereroi ammosciati. Da dove deriva la loro forza? Che vengano davvero da un altro pianeta per cui il contatto con questa presenza che le nostre cellule sentono come aliena, ci sfinisce e ci svilisce? Ma insomma, pensate un po’ voi, Superman aveva un solo nemico, o almeno uno solo per volta, mente noi tutti, categoria sfigata di alienati dalla passera, ce ne stiamo qui ad agonizzare di fronte a circa la metà della popolazione mondiale. Non si potrebbe trovare un amuleto dai superpoteri? Superman come faceva? Insomma anche voi donne, creature beate della terra, capaci di dar sapore alla vita (o ad una notte), non potreste togliervi quello scafandro da cui ci guardate, manco fossimo degli appestati?
Amici, romani, concittadini, prestatemi orecchio, dobbiamo fare qualcosa, non è possibile che al mondo vi sia chi, con noncuranza, riesce a far breccia nei cuori delle donne mentre una grande fetta degli uomini salta il pasto (ammicco) ogni sera. Non vorrei ridurmi a diventare vegetariano ma qui si sta passando il limite.
Uomini per la Libertà di Gnocca, sete con me? Allora da domani sciopero (Federica non conta), non andremo in giro a cercar disperatamente di rimorchiar donne, vedrete che senza le lusinghe di quelli come noi la loro sicurezza verrà meno e allora…

L'essenza del tragico

Cercheremo d’individuare l’essenza stessa della tragedia. Eschilo, in particolare, ci permette d’individuare ciò che costituisce il tragico della tragedia. Questa quiddità è l’incontro fra la predestinazione al male e la grandezza eroica. È necessario che l’eroe venga schiacciato perché ci sia l’emozione tragica. Nella tragedia, l’elemento principale è lo scontro fra un dio cattivo (che può anche essere impersonale, come il Fato ad esempio) e l’eroe. Gli esempi di tragedia che Ricoeur considera come archetipo del teatro eschileo sono, I Persiani e Il Prometeo incatenato. In quest’ultimo lo stesso Prometeo è l’eroe esempio di ogni uomo, e Zeus il dio punitore che incorpora in se sia il lato oscuro che quello luminoso della divinità. I Persiani è la dimostrazione di come il patos tragico riesca a superare l’entusiasmo della vittoria. Infatti, quest’opera celebra in modo compassionevole la sconfitta dei Persiani di Serse a Salamina, ed il nemico, nella figura del Grande Re, viene rappresentato come un giusto schiacciato dal volere degli dei. Paul Ricoeur ci fa notare come il termine usato più spesso per indicare il divino in questa tragedia (daίmon) sia effettivamente di difficile traduzione (dio, destino, demone), e che la stessa lingua greca in generale ha molti termini per indicare la divinità (qeός, daίmwn, tύch). Quella greca è senza dubbio una teologia evasiva che permette però, all’autore del dramma, di rendere al meglio l’ambiguità del divino. In questo sistema di pensiero l’eroe si sottrae alla condanna morale che ricade sugli stessi gradi più alti dell’essere. Nel Prometeo incatenato, come nella Teogonia di Esiodo, la collera divina assume proporzioni gigantesche e drammatiche. L’ambiguità del divino, sempre teso fra violenza e giustizia, diviene lampante. Ricoeur accenna anche al fatto che la colpa (ὕbriς) non è un elemento tipico della tragedia. Essa, infatti, è presente in tutte le mitologie che hanno cercato di fornire un’origine etica al male. Non è possibile pensare, tuttavia, ad una teologia nella tragedia, poiché essa rappresenta il tutto in maniera drammatica e quindi dinamica, dissimulando il proprio pensiero in forma poetica. Liberazione dal tragico o liberazione nel tragico?: Riteniamo importante riportare le considerazioni fatte da Paul Ricoeur a proposito delle capacità salvifiche del tragico. Tratteremo ora dei diversi modi attraverso cui la tragedia greca affronta la liberazione dal male; si tratta, in questo caso, di una liberazione che va distinta dall’accezione cristiana del termine. La liberazione dell’animo umano avviene in due modi: tramite la redenzione degli dèi (quando la Tragedia diviene Epopea); oppure, tramite la liberazione esistenziale che è la presa di coscienza della tragedia dell’esistenza. Liberazione dal tragico: la tragedia si risolve nell’Epopea e nella ritrovata giustizia divina: Le tragedie di Eschilo sono l’esempio principe di questo schema di salvezza, che ha la sua attuazione pratica, secondo Paul Ricoeur, nella Trilogia del Prometeo, in cui il protagonista rappresenta l’archetipo di ogni uomo in lotta con il divino. Questa trilogia di opere doveva concludersi con un’opera andata perduta, il Prometeo liberato appunto, che riporta la divinità entro i margini della grazia: s’esprime nella purificazione di Apollo che pone fine alla Vendetta divina. Questo schema di liberazione, di cui parla Ricoeur, fa riferimento alla Trilogia del Titano: a) Il primo atto della Trilogia è il Prometeo portatore del fuoco. b) Il secondo atto è il Prometeo incatenato, l’unica opera della trilogia ad esserci giunta in modo compiuto, in cui si esprime tutto il dramma del dio vendicatore, il dio malvagio della tragedia greca, ed il desiderio di vendetta del titano incatenato. g) Il terzo atto è sicuramente il Prometeo liberato, in cui il desiderio di vendetta viene sostituito dal desiderio di perdono e redenzione. Nell’ultimo atto di questa trilogia la collera di Zeus ed il desiderio di vendetta di Prometeo si placano. Lo Zeus vendicatore diviene Padre di Giustizia, e la Tragedia divine Epopea: “Non v’è dubbio che, per Eschilo almeno, la tragedia è rappresentazione del tragico e al tempo stesso impulso verso la fine del tragico”. Il tragico trova la propria fine, nelle opere di Eschilo, solo con la fine della teologia tragica (o teologia d’accusa), che Eschilo esprime bene nel lamento di Prometeo. La teologia d’accusa trova espressione anche nel dialogo fra Prometeo ed Efesto, il suo carceriere. Questo dialogo esprime tutta la crudeltà della punizione infitta da Zeus. Tale teologia d’accusa viene sostituita da una teologia di giustizia, grazie alla quale la tragedia diviene epopea. Nell’Epopea il polo titanico viene assorbito dal polo olimpico e gli dèi pervengono così al loro ruolo, liberati (o perdonati) dalla violenza che li ha condotti al potere. Vorremmo inoltre precisare che gli accostamenti effettuati da Ricoeur fra mondo greco ed ebraico possono sembrare forzati, data la distanza culturale e temporale degli eventi narrati, tuttavia tale accostamento è comprensibile se si tiene conto della volontà dell’Autore di mostrare, nonostante l’eterogeneità dei simboli, l’unità di fondo del senso del tragico. Liberazione nel tragico: In Sofocle non vi è una fine del tragico. Prenderemo come esempio di questo schema di liberazione il ciclo di tragedie dedicate ad Edipo. Il principale aspetto di questo ciclo è il contrasto fra la cruenta lotta fra il divino (il fato), e l’uomo, narrata nell’Edipo Re. Riportiamo qui di seguito un passo in cui l’indovino Tiresia rivela al Re la sua maledizione: “Ignori d’impestare i tuoi cari, vivi e morti. Ti colpirà da una parte e dall’altra la maledizione di tuo padre e di tua madre, che avanza spaventosa su di te, e ti caccerà da questa terra, tu che adesso vedi, e presto sarai al buio”. Il passo sopraccitato è in contrasto con la pace interiore raggiunta nello spirito poetico che ha dato vita all’Edipo a Colono: “Lo sguardo degli dei può volgersi tardivo, ma è infallibile, là dove l’uomo trascura la santità e s’incammina su strade di follia”. La rassegnazione è l’esempio più forte di come il tragico sia considerato una via di espiazione per raggiungere una pace interiore che non cambia gli schemi della teologia (qui però il dio sembra essere più impersonale, più vicino al fato-tύch). Soffrire è il mezzo per comprendere l’essenza della natura umana; essa, infatti, è legata al tragico. In conclusione, abbiamo visto come Ricoeur abbia scelto le tragedie di Eschilo come esempio della liberazione dal tragico, in particolare la trilogia del Titano, (il Prometeo portatore del fuoco, il Prometeo incatenato ed il Prometeo liberato), come mezzo per affrontare il conflitto fra dio, in quanto essere onnipotente ed infinito, ed il finito (l’uomo). Possiamo affermare con certezza che l’Autore ha scelto Eschilo a ragione degli argomenti e dei personaggi messi in scena dal tragediografo greco; quest’ultimo, infatti, narra di esseri divini, come Zeus o Efeso, e semi-divinità, come lo stesso Prometeo. Non è un uomo qualunque quello messo in scena dal tragico greco, esso è vicino alla perfezione degli dèi, ed è tale vicinanza a tentare l’uomo esemplare, che sia esso Adamo o Prometeo. È proprio la vicinanza al divino, l’essere una via di mezzo fra il dio e la bestia, fra l’essere ed il nulla che spinge l’uomo verso la trasgressione della Legge e dei propri limiti. I protagonisti di Eschilo possiedono, fra le caratteristiche umane, la volontà di potenza, che esprimono nella volontà di battere ed umiliare i più potenti fra gli dèi. In Eschilo l’eroe è in perenne lotta contro dio, esso è l’espressione del desiderio d’infinità (o di divinità). Gli eroi di Sofocle, al contrario, sono propriamente umani, essi possiedono tutte le debolezze di questi ultimi, sono lontani dalla grandezza degli dèi. Questo genere di tragedia esprime più il sentimento di abbandono che coglie l’uomo di fronte alle tragedie imperscrutabili del fato e alla lontananza degli dèi che rasenta l’abbandono. Sofocle, al contrario di Eschilo, mette in scena dei personaggi assai distanti dalla perfezione del Titano (figlio di dèi), essi rappresentano l’umanità in tutta la sua debolezza e fragilità; sono preda del fato (o della volontà divina). Essi non sono in lotta con il principio divino, come Edipo, così Aiace dal grande scudo, subiscono inconsapevolmente la volontà divina. In Sofocle l’eroe è il protagonista dei giochi del fato, della crudeltà degli dèi. Edipo non è in lotta con dio, tanto che la conclusione che Ricoeur trae dalle tragedie di questo autore riguarda la pace interiore ritrovata del protagonista, una volta presa coscienza dell’imperscrutabilità del fato. Ciò fornisce la cifra della distanza fra umano e divino e del grado di rassegnazione raggiunta dai tragediografi che abbiamo trattato.

L’Eros dalla genesi all’apocalisse della metafisica, amore e odio in Platone e Nietzsche

Salve cari lettori, dato lo scempio che la filosofia contemporanea sta compiendo sulla questione dell’amore, che si riduce sempre a questioni piuttosto rosee prive di cognizione e saggezza, vorrei permettere agli appassionati di filosofia (ma anche agl’altri) di percorrere la storia dell’EROS all’interno della metafisica, puntando in particolare sugli autori che, a detta di Heidegger, ne rappresentano la genesi e l’apocalisse (mai termine fu più appropriato per un filosofo, quale è Nietzsche, fautore del nichilismo europeo). Di Platone ci piace ricordare ciò che disse durante il Simposio. Per il padre della metafisica il dio Eros (l’Eros ed il Daimon sono figure dell’anima) è figlio di Penia (povertà) e Poros (desiderio): “Per questo, Eros divenne anche seguace e ministro di Afrodite, perché fu generato durante le feste natalizie di lei; ed è nello stesso tempo per natura amante di bellezza, perché anche Afrodite è bella. Poiché, dunque, Eros è figlio di Penia e di Poros, gli è toccato un destino di questo tipo. Prima di tutto è povero sempre, ed è tutt’altro che bello e delicato (…) è sempre accompagnato con povertà. Per ciò che riceve dal padre, invece, egli è insidiatore dei belli e dei buoni, è coraggioso, audace, impetuoso, straordinario cacciatore, intento sempre a tramare intrighi, appassionato di saggezza, pieno di risorse, filosofo per tutta la vita, straordinario incantatore, preparatore di filtri, sofista”. In Platone il desiderio-Eros è l’anelito verso una realtà lontana, indeterminata. La stessa filosofia è un istinto erotico, un desiderio inappagato. Nietzsche cerca la dissoluzione di tutto questo, da una filosofia che esalta il desiderio del divino, inteso come un valore metafisico, si passa all’immanentismo più estremo, ad una filosofia che cerca l’attualità, la realtà, che cerca di ridurre l’eros alla debolezza dell’uomo. Ma suo il tentativo di riportare la filosofia all’immanente fallisce miseramente, come testimonia lo Zarathustra: “Preferisco consigliarvi la fuga dal prossimo e l’amore per il remoto!”. In realtà di fronte ai temi più dolorosi lasciati aperti dal suo pensiero, come l’Eterno Ritorno, che implica anche il ritorno delle cose più orribili, e l’Amor Fati (che implica il desiderare l’Eterno Ritorno); Nietzsche si rifugia nella metafisica dell’uomo superiore, nel desiderio dell’ignoto e della volontà di potenza. All’alba come alla fine, la filosofia ritorna sempre alla metafisica. Nel filosofo tedesco l’eros è il volto della volontà di potenza. In sostanza vorremmo sottolineare come per Platone l’amore (come pure l’odio) su questa terra siano lo specchio degli elementi più alti del cosmo. Nietzsche, inizialmente, ceca di fuggire la metafisica…ma anch’egli non può che sprofondare in un desiderio (eros) irreale ch’è lo specchio del sovrannaturale nella filosofia moderna.
Il profeta della Volontà di Potenza dopo aver cercato di sfasciare a colpi d’ascia la filosofia come eros verso l’infinito, il superiore, l’irraggiungibile; è costretto, per fuggire dagli orrori del mondo, a costruirsi delle pareti fatte dello spirito della metafisica…ironia del fato vuole che il distruttore dell’eros filosofico, della metafisica, ne sia il rifondatore...Eterno Ritorno! (Con il contributo di Don Fabio).