domenica 15 marzo 2009

Un’esperienza strana


Caracas – E` giunto in fine il momento! Oggi è sabato 14! Un evento bellísimo e importantísimo per il mio Blog (le ragioni sono ovvie). Un evento che mi appresto a festeggiare nel peggiore dei modi: scrivendo un altro post!
Sarebbe bello poter raccontare trutto di Caracas ma in realtà per ora i miei sentimenti sono così confusi che anche solo pensare di poterne parlare mi mette in agitazione. La città è oggettivamente una schifezza. Pericoli in strada ovunque in un’architettura che a dir poco lascia a desiderare. Caracas fatta solo di asfalto e cemento!
Però è una grande metrópoli, e questo le va riconosciuto, e come tutte le grande metrópoli ha i suoi indubbi vantaggi!
Che ricordi poterò a casa da Caracas questa estate? Tanti indubbiamente! Forse troppi tutti insieme. Dico sul serio delle volte tutte queste esperinze tutte assieme sono troppo da digerire. L’anno assonnato a Padova e i lunghi, lentissimi, anni passati a San Ginesio e Macerata certo non mi avevano preparato a tutto questo.
Sono solo un ragazzotto spaventato di fronte all’orribile spettacolo di ciò che non conosce, che lo spaventa ma che alla fine lo attira irresistibilmente. Caracas! In tutta la mia vita, fino al momento in cui ho concretamente preso l’aereo, non avrei pensato di metterci piede; e invece...eccomi qui. Ci abito! Ci lavoro! Ci vivo!
Ma poi? Cosa sarà? Che farò? Come mi riadatterò?
Mi ricodo il mio amico, Lucarudoriente (di cui trovate il link qui a fianco) che mi raccontava di come fosse stata dura riadattarsi. Per me devo dire sarà anche peggio. Così inadatto ai cambiamenti da cercarli spasmodicamente. Ho paura!

martedì 20 gennaio 2009

Volevo solo fare PIPÌ


Concentrato?...

Assente?...

Innamorato?...

Perso?...

Felice?...

Ubriaco?...

Drogato?...


NO...volevo solo fare pipì!

sabato 10 gennaio 2009

Sole e pallottole




Il mix che fa grande il Venezuela è questo qui. Ve lo confesso amici, appena messo piede all’aereoporto Simon Bolivar, vicino all’Oceano ma pur sempre a Santiago Leon de Caracas (per gli amici semplicemente Caracas), mi ha preso davvero male. Sarà per la presenza della mia collega che non ha fatto altro che lamentarsi del Venezuela tutto il tempo, ma avevo una gran voglia di rifare le undici ore di volo per tornarmene in Italia...subito!
Le facce sconosciute e losche dei caraqueñi che bazzicano attorno all’aeroporto nella malcelata spernza di approfittare dei polli appena sbarcati, soprattuto se italiani, o europei in generale, che sono notoriamente i più coglioni di tutti.
Insomma la prima impressione non era delle migliori e anche l’arrivo della señora, la mia padrona di casa, non aveva migliorato molto la situazione.
Però devo dire che il sole fa miracoli. Oggi, durante la ricreazione, el recreo, mi sono messo a prendere il sole sulla scalinata della scuola. Ma quanti di voi, cari colleghi, care colleghe, può dire di aver fatto altrettanto? Nessuno!
Il bello di Caracas, che rispetto al Venezuela è una città fresca essendo costrutia su una vallata montana sita intorno ai 900 m sul livello del mare, è la temeratura. 25 gradi in media per tutto l’anno (durante il giorno), e una brezza che fa davvero sognare.
Insomma...un maggio eterno!

Viva il maggio eterno!