mercoledì 12 marzo 2008

Il Piave mormorò…si, ma in tedesco!



Immaginate la disfatta di Caporetto, quella del 1917, con le nostre truppe travolte e costrette a lasciare il Friuli e parte del Veneto agli austriaci. Immaginate la linea del Piave, l’ultimo baluardo delle difese patrie. Ecco! Immaginatele. Ora, immaginate come sarebbe andate se non avessero retto. Cosa sarebbe successo? Venezia sarebbe divenuta il quartier generale degli invasori e il risorgimento forse cancellato dalla storia. Sebbene si potrebbe immaginare che alla fine, come sempre, i nostri potenti alleati avrebbero potuto venire in nostro soccorso e salvare la pelle all’esercito italiano. Forse alla fine una rete di sicurezza si sarebbe trovata dal momento che alla fine della guerra, con o senza la resistenza degli italiani sul Piave, si sarebbe arrivati di li a pochi mesi grazie al disfacimento degli Imperi Centrali (Austria-Ungheria e Germania).
Beh, ci sono momenti nella vita, in cui non si può contare sulla rete di sicurezza di alleati potenti come Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti (entrati in guerra nel ’17 appunto). Non si può sempre contare sugli amici, soprattutto se gli amici ti portano nella tana del lupo e ti pugnalano alle spalle propinandoti un’ennesima cena con le medesime ragazze che la famigerata Caporetto l’avevano provocata (vedi Post “Una serata allucinante. La Caporetto delle cene”).
Insomma, mi sono preparato, cari amici, all’ennesima disavventura patavina. Oramai posso dirmi l’Almodovar delle sfiga. Il Mozart delle catastrofi. Il Rembrandt delle inculate.
Per farla breve, non si batte un chiodo ragazzi. Macché amiche fighe, macché ragazze facili. La verità è che le ragazze che ti presentano gli amici sono sempre delle grandi sole, dei bidoni belli e buoni.
Non passa lo straniero…e neppure il vostro Blogger!!!

lunedì 10 marzo 2008

Cristianesimo esoterico



La religione cristiana è il frutto dello scontro (e della mediazione) fra le diverse sette nate durante l’espansione di questo culto. La gnosi (in particolare) è una forma di religione nata dallo scontro fra la cultura filosofica greca e le religioni mediorientali (in particolare il cristianesimo). La gnosi è stata un importante momento di passaggio verso una religiosità più profonda e mistica, una sorta di religione nella religione. La gnosi è un mito razionalizzato, comunemente definito di tipo dualista (in quanto ammette due principi dell’universo); ne è un chiaro esempio il libro di Giovanni evangelista, contenuto nei “Vangeli apocrifi”. Secondo taluni studiosi questo è l’unico testo d’ispirazione manichea che ci sia arrivato completo. È il risultato dell’influenza di Mani (profeta del III secolo d.C., che cercò di conciliare le dottrine cristiane ed orientatali, in particolare quelle di Zarathustra) sulle eresie dell’Europa Occidentale. Questo scritto ci è arrivato in lingua latina con il titolo “Interrogatio Iohannis apostoli et evangelistae in cena secreta regni coelorum de ordinatione mundi istius et de principe et Adam” ed è un chiaro esempio della filosofia dualista che è alla base della gnosi manichea. Il libro tratta dell’esistenza di due regni, un terreno, dominato da Satana, che ne è anche il creatore (o Demiurgo) e il regno dei cieli, nascosto agli uomini dal demonio, il quale, presentandosi sotto false sembianze (di Dio), con il nome di Jahvè, ha ingannato le nostre anime. In particolare questo testo narra del dialogo avvenuto durante l’ultima cena fra Cristo e Giovanni riguardo l’ordinamento celeste. In questo dialogo Satana appare, inizialmente, come il luogotenente di Dio, il quale, ribellatosi, ha dato vita ad un proprio regno: la terra. Il “Libro di Giovanni” vuole creare un distacco, che rasenta il contrasto totale fra il cristianesimo e la religione del Vecchio Testamento. Satana, quindi, secondo questo testo è l’artefice e il signore della terra (il signore di questo mondo, in contrasto con il vero Dio, Signore del mondo celeste), ed è l’istigatore del peccato, tramite il quale gli spiriti degli Angeli sono entrati nei corpi degli uomini da cui, con la vittoria finale del Signore (vero Dio), saranno liberati. La gnosi cerca di rispondere all’enigma dell’esistenza del male e della morte nel mondo, costruendo una gigantomachia (guerra fra esseri divini) a livello cosmico, nella quale la Luce ingaggia una lotta feroce per liberarsi dalla prigionia delle Tenebre. I seguaci di Mani pensano, secondo quanto ci riferisce San’Agostino nel “De natura boni”, che le anime degli uomini (costituite dagli Angeli che hanno accettato di entrare nei corpi) siano della stessa natura di Dio. Le anime sono particelle di Luce intrappolate nel corpo e nella materia derivata dal principio del male, che viene chiamato da Agostino, nel “De natura boni”, Principe delle Tenebre o Dio della razza delle Tenebre, (Agostino, “De natura boni”, Bompiani Milano 2000). Vorremmo concludere riportando la descrizione della nascita dell’uomo secondo lo gnosticismo cui fa riferimento il libro di Giovanni: “Egli – Satana – prese un’altra decisione e creò l’uomo a sua somiglianza, comandando a un angelo del terzo cielo di entrare in quel corpo di fango. Ne prese un poco e fece un altro corpo, in forma di donna, e comandò a un angelo del secondo cielo di entrare nel corpo della donna” (“Vangeli Apocrifi”, Einaudi, Torino, 1998). Un racconto interessante direi, che forse spiega bene la satanica venerazione degli uomini per il male.

sabato 8 marzo 2008

Una serata allucinante (la Caporetto delle cene)


Ragazzi rieccoci alle avventure del vostro professore preferito. Sempre in quel di Padova, uno spaccato di vita solo per voi.
Una sera accetto l’infausto invito di un mio amico a cena. Un invito un poco particolare dal momento che… avrei dovuto cucinare io. Certo, in cambio il mio amico, detto il Mazza per le sue doti “artistiche”, avrebbe portato a cena una dozzina di donne favolose di cui si dicevano cose inenarrabili.
Eh già, una dozzina…
Tant’è che son andato a far spesa per preparare un piatto che, ai tempi di Parigi, aveva fatto la mia fortuna di cuoco provetto. Una sorta di timballo di pasta ai formaggi. Una cosa sulla quale andavo sul sicuro. Portata unica di pasta e verdura piuttosto semplice e di sicuro impatto positivo. Poi io ho sempre considerato erotico cucinare per delle ragazze (meglio ancora se si tratta della MIA ragazza, ma tant’è…ci si accontenta).
Nonostante gli sforzi faccio tardi al supermercato, lasciato solo con un centinaio di borse della spesa. Arrivo a casa e…clamoroso!…loro sono già lì. Ma com’è successo!? Beh, saluto e inizio a cucinare. Mentre loro mangiucchiano panini e tramezzini improvvisati, rovinandosi irrimediabilmente l’appetito, scopro che una delle ragazze non può mangiare la pasta e mi tocca improvvisare qualcos’altro alla bell’e meglio allungando tremendamente i tempi della preparazione. Non solo, il piatto di cui ero tanto sicuro, vuoi la fretta vuoi l’emozione, è venuto una vera ciofeca. Insomma un disastro. Alla cena vera e propria, iniziata tardissimo, nessuno fa il bis, nessuno parla col cuoco, nessuno parla con nessuno. Una cosa tristissima, io e altri amici invitati col medesimo sistema-trappola della promessa di sesso facile, da una parte, le ragazze e il padrone di casa dall’altra. Che palle!
Nessuno, neppure per cortesia, mi ha fatto i complimenti per il lavoro. Eh certo...queste arrivano a casa d'un loro amico, trovano uno che cucina per loro per circa due ore, e alla fine neppure un grazie?! Che merde!
Insomma, la Caporetto delle cene, e per di più, anzi soprattutto, queste han passato tutta la sera a parlare fra di loro di lavoro, ma non del loro lavoro (cosa fastidiosa ma comune e quindi dolorosamente accettata) ma delle ripicche fra colleghe…non riesco ad immaginare un discorso più noioso.
Insomma…grazie amici di Padova per avermi fatto assaporare una cena con le vostre colleghe, non vedo l’ora di rifarla. Magari però la prossima volta per rendere il tutto più divertente e meno noioso potrei cucinare sui carboni ardenti oppure mettere il pisello su di un ceppo e vedere se riesco a tagliarmi i peli con un’ascia bipenne…sicuramente sarà più interessante.

Alla prossima…??? Speriamo di no!
PS: le donne alla cena, comunque, non erano più di 5!!! altro che dozzina.