sabato 11 ottobre 2008

Dal Veneto al Venezuela…



Un bel salto si potrebbe dire…si potrebbe dire altrimenti: che diavolo ci sei andato a fare in Venezuela?
In effetti me lo chiedo anche io. L’impatto è stato a dir poco problematico. Il terzo mondo mi è apparso davanti agli occhi in tutto il suo splendore decadente.
In ogni caso ci sono venuto a fare quello che mi han impedito di fare in Italia, il professore, in particolare di Storia e Filosofia.
Al contrario di quanto mi aspettassi anche la scuola qui è decadente. Io immaginavo un enorme collegio magari fin troppo ricco per il paese in cui si trova e invece è un collegietto piuttosto modesto. Sembra di vivere sullo sfondo dei film di Bud Spencer, tutto sa di polvere, tutto è coperto da uno strato evidentissimo di povertà. Anche i ricchi qui si spacciano per poveri per evitare di attirare le pericolose invidie dei loro conterranei.
La gente è in effetti gentilissima, non nego che qui potrebbe essere molto più facile trovare amici rispetto al tempo impiegato per l’adattamento in Veneto. Però le necessità di vita, le norme di sicurezza, che devono sempre stare al primo posto, non mi fanno stare tranquillo.
Il viaggio, ch’era iniziato sotto i migliori auspici, si rivelata una rimpatriata di profughi. Dopo 15 ore di volo sembrava di stare su un bus dell’africa centrale oppure su una zattera che fa spola fra Libia e Sicilia.
La casa in cui abito non è male ma non è certo da villa di cui parlava la direttrice della scuola al telefono.
Insomma per come butta…mi sa che riparto domani…

9 commenti:

giò ha detto...

rozzi rozzi, vedi che aria tira, sentirsi in pericolo magari è normale... all'inizio capitava anche a me immotivatamente, ma di certo il venezuela è qualcosa di diverso. Dovrai in ogni caso abituarti un minimo alle differenze, magari a caracas quella è realmente considerata una villa... insomma valuta bene tutti gli elementi, lascia un po' sedimentare le sensazioni, e decidi :)

in bocca al lupo

magari metti qualche foto

Michele ha detto...

caro giò, ma direi cari tutti i miei lettori, lascierò sedimentare tutte le sensazioni che mi stanno invadendo. però ribadisco che è terribile che per fadigà se debba glì fino a l'altru capu de lu munnu!

Michele ha detto...

crepi lu lupu!!! (ps foto non ne posso fare...non ho portato la macchinetta su consiglio della scuola che mi riceve perché i venezuelani prendono di mira i turisti)...

hasta luego

Anonimo ha detto...

Ciao caro
non mollare ora e vai avanti tra un anno sarà stata semplicemente un'avventura ma tieni duro io so che tu ce la puoi fare...sono li con te...baci
bea
o meglio nota come beamona

Anonimo ha detto...

rozz, e mo' a chi lo diamo il tuo letto? quisquiglie a parte...vedrai che ci impiegherai pochissimo a lasciarti affascinare da tutto cio' che ora ha un colore un po' grigetto...e camminando per strada inizierai a sentirti un po' parte della citta'..lasciati attraversare e sorprendere da tutti i colori, odori, sapori, sguardi....te li porti dentro poi...

un abbraccio
Farinkia

giò ha detto...

allora comprati una mccchina fotografica di legno che non dia nell'occhio

Anonimo ha detto...

Ciao Rozzino caro,
o Marchese di quel di San Ginesio,
in Sudamerica esistono ancora i rapporti umani, cosa MOLTO positiva!

Io penserei a cosa fare questa settimana...per dicembre ti si chiariranno le idee.
Lalla

Anonimo ha detto...

forza rozzi l'importante è che sei arrivato per il ritorno a casa poi ci penserai!hasta hasta forza mi!!pat

Anonimo ha detto...

forza rozzi cane....sei sopravvissuto alla monotonia di San Ginesio....ora puoi affontare di tutto!!!

anonima sorella