lunedì 4 febbraio 2008

Saremmo dovuti nascere dei

L’errore del nostro modo di pensare la vita sta nella considerazione che abbiamo della nostra condizione umana. Da cosa deriva l’infelicità?
Nel medio evo alcuni religiosi affermavano che per l’uomo era possibile raggiungere la felicità. Era sufficiente, secondo questi, percepire il bene e la beatitudine come elemento della completezza umana.
A costoro molti altri avevano da eccepire alcuni punti. Tanto per cominciare la completezza dell’uomo in quanto tale non è comunque una condizione semplice da raggiungere, anzi, essa risulta più un obbiettivo ideale che una meta concreta. Inoltre, nello spirito umano è presente una visione (o una sensazione) del bene, della felicità e della completezza che non è solamente legata alla corporeità. Per dirne una: la morte è parte della vita dell’uomo (dovrebbe essere parte della felicità in quanto completa l’uomo), tuttavia, essa rimane estranea ai desideri della maggior parte dei viventi.
Il desiderio dell’uomo va oltre le sue possibilità naturali. È sua condizione innata dell’uomo il desiderio infinito, il desiderio di desiderio, la volontà di volontà, viaggiare oltre i confini dell’onnipotenza.
Per questo, come affermo nel titolo, saremmo dovuti nascere Dei!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

rozzi rozzi...rozzi rozzi...dunque il rozzi umano non è felice..ma il rozzi dio una volta scoperto l'infinito..una volta soddisfatto ogni desiderio...una volta viste tutte le tette del mondo...tutte in una volta sola...sarebbe felice?chissà...ciao rozzi telematico e anche un pò binario...mi piace il blog!ma le immagini le scegli tu?ah e complimenti anche al mitico fabiando che l'ha realizzato!!

Anonimo ha detto...

-accade, dopo una crisi di eternità o di febbre di chiedersi come mai non ci si è degnati di essere Dio-
diceva cioran
ciao michele

Anonimo ha detto...

Nell'ultimo periodo, in piena crisi esistenziale perche alcuni miei infiniti si sono sciolti nel banale, finito e mediocre - ho pensato e forse per un'attimo ho creduto che si possa inamorare dei propri limiti, che si possa avere un'ammirazione per le debolezze, che si possa ignorare l'onnipotenza e snobbare qualsiasi divinità...
Perche c'è qualcosa di grottescamente meraviglioso nel scoprire la propria incompletezza, imperfezione, nel esplorare le proprie fragilità ed accettazione di se stessi - come umani!! Solo umani, umilmente umani, modestamente umani, semplicemente umani, stupidamente umani, felicemente umani...

Slavica