lunedì 26 maggio 2008

SurrealeImmaginario

Un Gomito nel Culo



Questa storia è di pura fantasia perversa (per fortuna)



Avete mai provato a mettervi un gomito in culo? Il vostro stesso gomito intendo? Difficile vero?

Spiacevole senza dubbio e comunque difficilissimo da realizzare.

Avete mai provato una cosa simile?

Immagino di no!

Come già detto è una roba complessa e spiacevole…oltre che inutile (in effetti un gomito in culo…perché?).

Eppure son sicuro che una situazione simile a quella che vi descriverò l’avrete vissuta tutti o quasi.

Avrete tutti, infatti, provato interesse per una ragazza; beh, diciamo quasi tutti gli uomini e forse qualche donna fra le mie lettrici. Pensate all’eventualità, comunque tutt’altro che improbabile, che lei sia, al contempo, interessata ad un altro.
Brutta situazione, vero? Senza dubbio meglio che avere il proprio gomito nel culo, ma senz’altro brutta.

Aggiungente alla situazione sopra proposta il fatto che l’altro in questione sia un vostro caro amico.

Provate, per completare l’esperimento, a chiederle il numero di telefono, un contatto qualsiasi insomma. Mentre lei vi guarda come se cadesse dalle nuvole e volesse dirvi che vi siete fatti delle fantasie solo vostre, noterete nel suo sguardo un velo di delusione, dovuto al fatto che ha preso coscienza che fra lei e il vostro amico non ci sarà mai nulla, perché lui anche se volesse andar con lei non lo farebbe mai per rispetto della vostra amicizia.
Poi sorgerà dal fondo della sua iride una punta d’odio e volontà di vendetta. Lei non solo non vi vuole ma vi odia, anche solo un poco, perché voi le avete impedito una storia d’amore (anche questa tutta nella sua fantasia…ma questo è un altro discorso).

Ecco! Ci siamo! Direi che quello che proverete (o che avete provato in quel momento) può a tutti gli effetti esser paragonato al Gomito in Culo di cui sopra.

Fate la prova amici (anche le amiche possono basta invertire qualche elemento della storia e il gioco è fatto).

Inutile e doloroso come un gomito nel culo.

giovedì 15 maggio 2008

Scaccolarsi a Venezia


Sembrerebbe una domanda banale ma lasciate che vi racconti.
Un bel dì me ne son andato nella bella e assolata Venezia, per godermi la città e le sue bellezze. Non sfugge a nessuno che la città della laguna è principalmente una città d’arte, punto d’incontro fra diversi mondi culturali.
I galleristi e gli artisti di varia natura ne approfittano aprendo mostre in luoghi che da altre parti sarebbero stati adibiti al massimo a sgabuzzino.
Tralasciando comunque le mie considerazioni sui luoghi delle esposizioni, ecco comparire, nel bel mezzo della folla accalcata e accaldata per vedere una mostra, un pittore. Lo si nota subito nel mezzo della gente, lui si distingue comunque e tutti vanno da lui per chiedere informazioni o per mostrarsi realmente interessati alla sua arte…e lui, nel bel mezzo della mostra…si scaccola.
Dovevate vederlo, lì in mezzo a farsi adulare dalla piccola combriccola di beneamati dell’arte mentre s’infilava mezzo metro di dito su per il naso.
Mi è anche passato per la testa che i suoi quadri fossero composti da caccole di varia natura spalmate sulla tela, come se noi da ragazzi avessimo tirato su i tavoli dei nostri banchi e dichiarato che tutto quell’appiccicaticcio di caccole e gomme da masticare era arte.
Oppure in realtà è in quel sacro momento di trapanamento che l’artista trova l’ispirazione?! Chi lo sa?
Beh, dice bene chi afferma che se vai a Venezia e vomiti su una tela, nei pressi di qualche ponticello, troverai sicuramente qualche d’uno che la chiamerà arte!

Viva Venezia

giovedì 1 maggio 2008

Marx renaissance


Dialogo (rubato e pubblicato) fra un Allegro e un Triste


Eh, mio caro Marx... (a lato in versione Simpson), ha ragione Tocqueville. La democrazia, portata alle sue estreme conseguenze, non è che l'infanzia del popolo. Ieri sera, su la7, a Otto e mezzo, Nicky Vendola, governatore della Puglia, faceva il punto della situazione sulla sinistra oggi. Cito in maniera inesatta e a memoria: la differenza fra noi (rifondazione) e i comunisti duri e puri è che questi ultimi considerano il comunismo come una risposta, noi come una domanda. Parole profonde, ricche: in mezzo c'è l'intero dibattito novecentesco sul marxismo, da Sartre a Francoforte. Più tardi, su "Exit", Franco Giordano (sempre rifondazione) provava a spiegare a Matteo Salvini (consigliere comunale Lega Nord a Milano) come la loro mossa politica fosse quella di sfruttare la paura del diverso veicolando le inquietudini sociali nei confronti degli immigrati... e via dicendo. Insomma, un'analisi piuttosto lucida, sebbene perfettibile. Ora, quello che mi chiedo io è: a parte gli addetti ai lavori, chi altri avrà capito?
Leonardo


È questo il problema cari amici (mi riferisco a Leo in particolare)..."a parte gli addetti CHI ALTRO avrà capito?" Se non si va in televisione e si dice: noialtri siamo strong gl'altri invece son delle merde!!! non si fa VERA politica. Il contributo del nostro amico Berlusconi, che ha distrutto le nostre menti e capacità recettive con la TV (che però si può spegnere!), è questo. Ma certo i politici han pensato bene di abbattere anche il livello dell'istruzione in Italia, solo formalmente innalzato fino ai 18 anni ma in realtà tornato al livello di un pese sottosviluppato. Senza formazione, istruzione, educazione, niente volontà libera e niente capacità di spegnere la TV. Il resto lo ha fatto la sconfitta della Russia sovietica (Stalin dove sei???), che ha comportato il trionfo del liberismo e, anche in società che avevano una struttura economica socialdemocratica, come quelle Europee, le ore lavorative giornaliere necessarie per mantenere una famiglia sono passata da 6 (lavoro statale tranquillo e capace di tenere in piedi una famiglia di 4 persone) a 20, ovvero tutti e due i membri adulti della famiglia devono lavorare per 10 ore al giorno per poter mantenere il nucleo familiare senza permettersi comunque lussi esagerati (tipo vacanze estive per es.). Ecco che la sera si è troppo stanchi per spengere la TV e: "meno tasse più lavoro" è un messaggio che si recepisce meglio, in certi casi persino l'unico.
Il fatto che io sul mio blog mi stia lanciando in una campagna che si potrebbe intitolare: nostalgia comunista! E' dovuto proprio alla necessità di ironizzare su quanto è successo inconsapevolmente in questi anni. Anche a scuola mio caro Leo, presto il messaggio che dovremo riferire è, Marx cattivo, Bergson buono!

Hasta la victoria compagni, siempre (e ricordate che il Comunismo è il regime che nella storia ha fatto più vittime, dal momento che ha avuto più tempo, ma che senza un contraltare di paura da sventolare sotto il naso degli americani, oggi siamo tutti meno liberi).

Michele