Immaginate la disfatta di Caporetto, quella del 1917, con le nostre truppe travolte e costrette a lasciare il Friuli e parte del Veneto agli austriaci. Immaginate la linea del Piave, l’ultimo baluardo delle difese patrie. Ecco! Immaginatele. Ora, immaginate come sarebbe andate se non avessero retto. Cosa sarebbe successo? Venezia sarebbe divenuta il quartier generale degli invasori e il risorgimento forse cancellato dalla storia. Sebbene si potrebbe immaginare che alla fine, come sempre, i nostri potenti alleati avrebbero potuto venire in nostro soccorso e salvare la pelle all’esercito italiano. Forse alla fine una rete di sicurezza si sarebbe trovata dal momento che alla fine della guerra, con o senza la resistenza degli italiani sul Piave, si sarebbe arrivati di li a pochi mesi grazie al disfacimento degli Imperi Centrali (Austria-Ungheria e Germania).
Beh, ci sono momenti nella vita, in cui non si può contare sulla rete di sicurezza di alleati potenti come Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti (entrati in guerra nel ’17 appunto). Non si può sempre contare sugli amici, soprattutto se gli amici ti portano nella tana del lupo e ti pugnalano alle spalle propinandoti un’ennesima cena con le medesime ragazze che la famigerata Caporetto l’avevano provocata (vedi Post “Una serata allucinante. La Caporetto delle cene”).
Insomma, mi sono preparato, cari amici, all’ennesima disavventura patavina. Oramai posso dirmi l’Almodovar delle sfiga. Il Mozart delle catastrofi. Il Rembrandt delle inculate.
Per farla breve, non si batte un chiodo ragazzi. Macché amiche fighe, macché ragazze facili. La verità è che le ragazze che ti presentano gli amici sono sempre delle grandi sole, dei bidoni belli e buoni.
Non passa lo straniero…e neppure il vostro Blogger!!!
Beh, ci sono momenti nella vita, in cui non si può contare sulla rete di sicurezza di alleati potenti come Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti (entrati in guerra nel ’17 appunto). Non si può sempre contare sugli amici, soprattutto se gli amici ti portano nella tana del lupo e ti pugnalano alle spalle propinandoti un’ennesima cena con le medesime ragazze che la famigerata Caporetto l’avevano provocata (vedi Post “Una serata allucinante. La Caporetto delle cene”).
Insomma, mi sono preparato, cari amici, all’ennesima disavventura patavina. Oramai posso dirmi l’Almodovar delle sfiga. Il Mozart delle catastrofi. Il Rembrandt delle inculate.
Per farla breve, non si batte un chiodo ragazzi. Macché amiche fighe, macché ragazze facili. La verità è che le ragazze che ti presentano gli amici sono sempre delle grandi sole, dei bidoni belli e buoni.
Non passa lo straniero…e neppure il vostro Blogger!!!